Data Analytics ai tempi della Deutsche Demokratische Republik

I rapporti della STASI (Ministerium für Staatssicherheit) con l’informatica iniziarono ben presto, inizialmente con un sistema di calcolo basato su schede perforate, successivamente con un mainframe computer di prima generazione di origine francese acquistato segretamente nel 1968. Nel 1972 l’intero schedario centrale era stato digitalizzato su nastri magnetici

I rapporti della STASI (Ministerium für Staatssicherheit) con l’informatica iniziarono ben presto, inizialmente con un sistema di calcolo basato su schede perforate, successivamente con un mainframe computer di prima generazione di origine francese acquistato segretamente nel 1968.

Nel 1972 l’intero schedario centrale era stato digitalizzato su nastri magnetici e quindi a disposizione per la consultazione computerizzata.

I tecnici della Stasi/HV A iniziarono a inserire in un Siemens 4004 tutte le informazioni procurate dagli agenti attivi in Occidente, il software utilizzato si chiamava GOLEM prodotto sempre dalla Siemens. Nacque così il progetto SIRA (System der Informationsrecherche der Auslandsaufklärung — Sistema di ricerca informatica dell’intelligence estera).

I sistemi vennero sostituiti dal sistema ESER di produzione sovietica nel 1985 permettendo così alla Germania dell’Est di abbandonare definitivamente la tecnologia occidentale, anche se i calcolatori comunque rimanevano copie della tanto odiata americana IBM.

Siemens 4004

Per quanto riguarda il software fu introdotto il Robotron SFM (System für Massendaten), gli informatici dovettero convertire al nuovo sistema circa 650.000 registrazioni o record in cinque banche dati denominate: TDB 11, TDB12 ecc. ognuna con una funzione specifica.

Quattro anni più tardi cadde il muro di Berlino, gli archivi furono distrutti con una rapidità ed efficacia sbalorditiva, in poche settimane vennero polverizzate circa il 90% delle documentazioni cartacee e nel febbraio del 1990 anche tutti i nastri magnetici del progetto SIRA.

Qualcosa comunque sfuggì al sistema di sicurezza della DDR, così che nell'autunno del 1990 fu ritrovato nella centrale informatica di Pätz a sud di Berlino una copia di back-up contenente sezioni dell’archivio informatico.

La decifrazione delle banche dati avvenne non senza difficoltà da informatici militari della Bundeswehr, avvalendosi di un mainframe della DDR a loro disposizione riuscirono a penetrare nel sistema.

Dal 1998 le informazioni contenute nei database SIRA sono disponibili all'opinione pubblica e nel 2003 il governo americano consegnò al governo federale tedesco una copia del dossier Rosenholz, una serie di 381 CD-ROM con 350.000 schede microfilmate contentente le identità di migliaia di agenti dell'HV A operanti in Occidente.

La CIA ne entrò in possesso nelle settimane successive alla caduta del muro di Berlino ma si rifiutò per anni di consegnarle alle autorità tedesche.


Fonti: Spie dall’Est L’italia nelle carte segrete della Stasi — Gianluca Falagna