I primi casi di spionaggio nell'archivio digitale del Corriere della Sera

Gli archivi digitali del Corriere della Sera permettono di consultare le edizioni del quotidiano dal 5 marzo 1876, con un'ottima scansione, e un buon riconoscimento dei caratteri OCR in modo da poter effettuare ricerche testuali con una discreta efficenza.

Gli archivi digitali del Corriere della Sera permettono di consultare le edizioni del quotidiano dal 5 marzo 1876, con un'ottima scansione, e un buon riconoscimento dei caratteri OCR (Optical Character Recognition software) in modo da poter effettuare ricerche testuali con una discreta efficenza.

Non è stato complesso utilizzare una banale parola chiave per cercare in quali edizioni, in rigoroso ordine cronologico, viene utilizzato il termine "spionaggio". In pochi secondi è comparsa sullo schermo l'edizione del Corriere di sabato 22 aprile 1876.

Il primo articolo relativo a questo argomento porta infatti quella data, e riguarda il trafugamento di piani militari avvenuto a Vienna da parte del militare Ertel, condannato per questo a dieci anni di reclusione. Per la precisione il caso è citato nel riquadro delle notizie dall'estero in seconda pagina, dove troviamo la stringata notizia:

"- Si ha da Vienna che il luogotenente Ertel, che, come noto trafugò alcuni piani militari, venne condannato a dieci anni di reclusione in fortezza per titolo di spionaggio, alla perdita della nobiltà ed a quella del grado."

Il comunicato stampa non dà nessun altro dettaglio in merito alla vicenda  viennese, ci suggerisce però un caso storico di furto di informazioni da approfondire e che tratteremo nei prossimi articoli.

Appendice del Corriere della Sera 22-23 luglio 1876

La seconda uscita del Corriere della Sera in cui troviamo la parola "spionaggio" è nell'edizione di sabato 22 luglio 1876, questa volta in appendice, e non in riferimento ad un fatto realmente accaduto, bensì al racconto "Le notti di sangue" pubblicato dalla letterata francese Mie d'Aghonne.

Nel descrivere uno dei personaggi, l'autrice scrive:

[...]"uomo d'aspetto modesto ma per temperamento incline allo spionaggio; il magistrato gli accennò di rimanere sul limitare dell'uscio; egli sedette e deposto il cappello sulle ginocchia, cavò dalla tasca un foglio di carta, un calamaio di corno e una penna; allora posando i piedi sulle sbarre della sedia incominciò a scrivere in una posizione disagiata e ridicola, che in altra circostanza avrebbe potuto destare ilarità."

I successivi quattro o cinque articoli del Corriere della Sera dove compare il termine "spionaggio" sono descrizioni di spettacoli teatrali e racconti, fino all'edizione di mercoledì 27 giugno 1877.

Questa volta il contesto è la guerra d'oriente o questione d'oriente: il conflitto pluriennale tra la Russia e l'Impero Ottomano che coinvolse le principali cancellerie europee.

Corriere della Sera 27 giugno 1877

A pagina due appare il testo di un telegramma inviato al giornale Nuova stampa libera dal quartier generale turco di Zervin:

Si telegrafa alla Nuova stampa libera dal quartier generale turco di Zervin in data del 21:"Venerdì vi fu una notevole sortita presso Kars. Il comandante di Kars annunzia ufficialmente, in data 16 giugno, che i Russi furono respinti e ricevettero a fucilate, e ferirono, ad onta della sua bandiera bianca, il parlamentario spedito per trattare il seppellimento dei morti. Essi rifiutarono di consegnare i cadaveri. Gli abitanti di Tscheflick e Dschessireh furono sospettati di fare lo spionaggio a favore di Kars. Per ordine del Granduca essi furono assaliti dai Cosacchi e saccheggiati; furono tolti i vestiti persino alle donne e ai fanciulli e poi furono cacciati verso Kars. E' imminente un attacco dei Russi presso Topra-Kale, dove Muhtar pascià assumerà il comando."

I casi riportati nelle storiche edizioni di uno dei principali quotidiani nazionali, a parte il racconto di Mie d'Aghonne, possono considerarsi di eterna attualità in tema di spionaggio: trafugamento di segreti militari da parte del militare austriaco nel primo articolo, rapporto di fiducia e collaborazione con la popolazione autoctona nel secondo.


Fonti: http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html