La divulgazione storica in rete. Intervista a "il Morto del Giorno"

Conosciamo da vicino la realtà della divulgazione storica in rete, facendocela raccontare da chi la svolge quotidianamente.

Per chi ha un po’ di conoscenze storiche, qualunque data è una potenziale ricorrenza; anniversari di importanti battaglie o altri eventi, delle nascite di personaggi famosi e, ovviamente, anche delle loro morti. Soprattutto a queste ultime (ma non solo) si dedica la pagina Instagram che abbiamo intervistato stavolta: “Il Morto del Giorno”. Tramite un linguaggio estremamente ironico, quotidianamente ci ricorda un personaggio storico della cui morte cade la ricorrenza, riportando i dettagli più significativi della sua vita in una breve, ma esilarante, didascalia. "Il Morto del Giorno” (abbreviato in MdG) fa largo uso di meme e quiz, con i quali mettere alla prova le conoscenze dei followers. E, aggiungeremmo, fa loro scoprire che non se ne sa mai abbastanza! Del resto, parafrasando Talleyrand, la morte è una cosa troppo seria per lasciarla gestire dalle imprese di pompe funebri!

Come nasce “il Morto del Giorno? Vi siete ispirati a qualche progetto già esistente?

Tutto nasce dalla nostra passione per le scienze umanistiche e il desiderio di confrontarci con chi le amasse al nostro pari.
Su una piattaforma a larga diffusione come Instagram notammo la carenza di page divulgative per tali materie. Pensammo allora potesse esserci il piacere, da parte di alcuni iscritti, nel voler arricchire il proprio bagaglio culturale, o rammemorare i tempi scolastici, non accontentandosi di semplici foto o stories.

Il nome invece nacque dall’ammirazione verso un sito internet di nicchia che ci faceva sbellicare dal ridere: ilmortodelmese.
Loro trattano, usiamo ora il presente perché scoperto recentissimamente essere tornati online, personaggi contemporanei famosi/semifamosi che quotidianamente trapassano.

Trovammo il format funzionale, decidemmo quindi di sovvertirlo commemorando, invece di celebrità contemporanee, non solo personaggi storici rivoluzionari, ma anche date fondamentali nella storia dell’umanità. Tutto in chiave ironica e caustica, riflesso della nostra personalità.

Parlateci un po’ di voi.

I nostri amici ci chiamano psycho: sia perché non facciamo altro che scherzare, sia perché abbiamo un profluvio di idee che risultano essere realmente folli.
Ma noi ci vediamo più come instancabili lavoratori: oramai superati i 30 da un pezzo, abbiamo professioni full time, figli, mogli, animali. I mq, come le ore, non bastano mai, ma vogliamo comunque non tralasciare i nostri hobby quali la lettura serale, le serie TV, il basket ed il beach volley, l’NBA e naturalmente il MdG.

Con tutti i morti che avete scomodato, non temete la cattiva sorte? Dopotutto, viviamo in un paese di superstiziosi...

Nonostante l’essere cresciuti da genitori fortemente religiosi la nostra forma mentis verte sempre e solo sulla scientificità in ogni suo concetto.
Sono a noi estranei superstizioni, magia, ma anche dogmi ergo verità assolute.
Il nostro amore verso la teologia, corroborata da un’analisi critica della storia della religione e affini, aiuta inesorabilmente ad avere i piedi per terra.

Possiamo immaginare che nello stesso giorno ricorrano numerosi anniversari di morti famose. In base a cosa scegliete quali pubblicare?

Inizialmente la scelta dipendeva dal sapere che avevamo di un preciso personaggio o fatto storico. Col passare degli anni, per non “censurarne” alcuno, ci siamo imposti di studiare anche coloro di cui poco sapevamo.
Lo facciamo volentieri, constatando il notevole incremento culturale che esso comporta. La nostra sete di conoscenza e quella dei nostri followers che quotidianamente ci scrivono per confrontarsi, consigliarci, correggere i nostri tanti lapsus, incoraggiarci, sono la vera leva.

Abbiamo notato che la vostra pagina instagram si chiama “il Morto del Giorno”, mentre negli altri social avete mantenuto il nome originale. Il nome diverso implica anche una diversa cadenza di pubblicazione?

No, semplice dimenticanza. Abbiamo provveduto a modificare il nome or ora anche su Facebook. Alcune volte caschiamo dal pero come Meghan Markle.

Sempre in tema di social network, avete delle preferenze? Ce n’è qualcuno che ritenete più adeguato alla vostra attività divulgativa?

Onestamente no. Su FB fatichiamo ad ingranare. Se ce ne fosse uno utile alla nostra attività ci fionderemmo subito. Ma Social e Cultura continuano ad essere una coppia di giovani sposi perennemente in crisi.

Che tipo di pubblico vi segue? Avete svolto delle statistiche al riguardo?

Sì e risultati ci hanno lasciato di stucco. Ti facciamo l’esempio dell’età media dei nostri followers.
Dai 13 ai 17 anni, cioè una delle età di maggiore utilizzo social, abbiamo una esigua discepolanza.
Ci segue invece un numero consistente di universitari.
Infine abbiamo un considerevole gruppo (quasi il 20%) di over 45.
Questo termometro a sottolineare che spesso il piacere della scoperta, citando il programma di un grande maestro, è un appetito che cresce con l’età.

Seguite altri siti/gruppi di divulgazione storica?

Il tempo con noi è inclemente. Anche se vorremmo, raramente ci rimane tempo di seguire altri gruppi divulgativi. Vi sono guide turistiche, page di meme storiche nostre amiche che seguiamo, ma si contano sul palmo di una mano.

Quali caratteristiche ritenete siano peculiari del vostro progetto rispetto ad altri?

Il nostro stile di scrittura è sicuramente il nostro marchio distintivo.
Il sarcasmo, la satira nel raccontare personaggi storici autorevoli o periodi decisamente grigi.
La nostra indolenza, l’umorismo graffiante nel confronto del clero o del bigottismo rallegrano non solo il nostro stato d’animo, ma notiamo essere gradito da chi vuole fare approfondimento senza mai annoiarsi.

Ringraziamo “Il Morto del Giorno” per l'intervista, vi ricordiamo che potete seguire questa pagina ai seguenti link: Instagram Facebook