La divulgazione storica in rete. Intervista a "La Biblioteca di Alessandria"

Conosciamo da vicino la realtà della divulgazione storica in rete, facendocela raccontare da chi la svolge quotidianamente.

Alcune pagine di divulgazione, crescendo ed evolvendosi, possono trasformarsi, vedendo una realtà gestita da una singola persona diventare un progetto collettivo con molti collaboratori. È il caso di "La Biblioteca di Alessandria", nata dalla passione per la storia di Gioele Sasso e divenuta poi una fiorente community. Come tutto ciò sia avvenuto ce lo racconterà lo stesso Gioele.

Come nasce "La Biblioteca di Alessandria"?

La Biblioteca di Alessandria nasce un po' per caso; avevo un canale youtube, aperto nel 2007 per postare brevi video a corollario delle storie che scrivevo in un forum. Successivamente, affascinato dai video di gameplay, ho provato anch'io a giocare e a caricare contenuti di questo tipo, così la gente ha iniziato a seguirmi. All'interno di questi video, ho cominciato poi a raccontare delle storie; se ad esempio il gioco aveva un'ambientazione medievale, raccontavo gli avvenimenti reali che l'avevano ispirato. E mi sono reso conto che era quella la parte più divertente! Così ho preso a raccontare semplicemente delle storie, staccandole dal gioco. Progressivamente, i gameplay mi sono venuti a noia, mentre le "Pillole di Storia" mi hanno divertito sempre di più.
Ho iniziato praticamente da solo, con pochissimi collaboratori; poi ho conosciuto sempre più gente (tra cui degli storici) a cui il mio canale interessava. Così da questo si è sviluppato un gruppo, "La Biblioteca di Alessandria", in cui raccontiamo la storia, parliamo di cinema, serie TV ecc. Attorno a "Orbis", l'ucronia sull'impero romano, è nata una vera e propria community. Insomma, ciò che è partito come un mio racconto, è diventato un grande gruppo dove si parla di storia, che è quel che mi piace di più.

Parlaci un po' di te e dei tuoi collaboratori

Mi chiamo Gioele Sasso, ho 35 anni e sono un medico. Lavoro sul territorio, nell'ultimo anno soprattutto con i pazienti Covid. Ho una passione per la storia che coltivo sin da bambino; all'inizio con i dinosauri, poi con l'antico Egitto, i Romani ecc. ho man mano scoperto quanto fosse bella la storia. Mi è sempre piaciuto leggere, ma a un certo punto mi son reso conto che le storie più belle erano quelle reali, riguardanti gli avvenimenti storici. E così è nato il mio interesse per la storia. L'altra mia grande passione è la medicina, ho sempre pensato che sarebbe stata il mio mestiere e sono felicissimo che sia così.
I collaboratori sono moltissimi in realtà; c'è un vasto gruppo di ragazzi e ragazze che mi da consigli sulle pillole da realizzare e, spesso, me le scrivono pure. Qualcuno collabora per una o due pillole, mentre altri lo fanno praticamente ogni giorno. Ci sono ad esempio i ragazzi che si occupano di "Orbis" ; abbiamo creato un mondo alternativo dove l'impero romano è sopravvissuto, e lo stiamo raccontando puntata dopo puntata. Hanno creato una wiki, mi seguono, consigliano ecc.
Con un ristretto gruppo di collaboratori prendiamo le decisioni assieme; innanzitutto c'è Giulio, uno studente di storia che gestisce assieme a me il canale youtube. Sebbene non compaia mai fisicamente in video, partecipa spesso vocalmente;
Emanuele è un appassionato di astrofisica con cui stiamo raccontando la storia dell'esplorazione spaziale, e che mi ha scritto diverse pillole sia su quell'argomento che sullo sport; Ilaria è un ingegnere di Milano che scrive di storia italiana e d'arte. Infine c'è Edoardo, che è un po' il coordinatore del gruppo su Orbis. Si stanno poi inserendo altri ragazzi per motivi tecnici: qualcuno si occupa dei podcast, con qualcun altro si parla di creare un sito ecc.

Il progetto nasce come canale video, unendo le passioni per la storia e i videogame. Qual è la connessione fra questi due interessi?

Sono passioni parallele. Penso che ognuno di noi abbia diverse passioni; nel mio caso il cinema, i fumetti, i videogiochi e, perché no, la storia. Il canale era inizialmente rivolto più ai videogame, poi mi sono trovato a raccontare eventi storici a cui questi si ispiravano e, come divevo prima, da lì non mi sono più fermato. Visto che tale aspetto mi piaceva sempre di più, ho finito per separare le due sezioni, concentrandomi ora soprattutto sulla parte storica. Mantengo ancora un canale di gameplay, che è una scusa per darmi il tempo di giocare, cosa che era venuta un po' meno.

In base a quale criterio scegli i video da preparare?

I criteri sono molto vari. In parte derivano da letture, nel senso che magari, leggendo di un particolare argomento, mi viene in mente di farne delle "Pillole". Molto spesso gli argomenti me li propongono gli utenti stessi, addirittura alcuni di loro mi scrivono direttamente le "Pillole" . Quando sono ben scritte (controllo sempre il materiale da cui provengono), finiscono nei video. Ci sono dei membri del gruppo della biblioteca che devo ringraziare, perché me ne hanno scritte già diverse. Si può dire che siano loro a controllare me!
In genere la scelta degli argomenti segue i gusti personali, cercando però di avere molta varietà. Sono convinto che, se mi dedicassi solo a un determinato filone storico (per esempio, la storia d'Italia) avrei una marea di followers e visualizzazioni in più, ma francamente non mi interessa. La cosa che mi piace di più è raccontare la storia nella sua interezza, perché trovo che sia bella tutta. Rispetto a raccontare il singolo evento, trovo più interessante mostrare come la storia si evolva. Una serie che sto portando avanti, sulla storia dei Balcani tra il XIX e il XX secolo, racconta di come questa regione si trasformi, invece di concentrarsi sulla singola battaglia, il singolo personaggio ecc.

Abbiamo visto altre pagine di divulgazione estendere la loro attività ad altri settori (recensione di libri, organizzazione eventi ecc.). Hai in mente di fare qualcosa del genere?

In realtà ci stiamo già espandendo, nel senso che abbiamo tutta una serie di piccoli progetti. Mi era stato proposto di partecipare a degli incontri per parlare di divulgazione storica a delle feste o nei musei. Ovviamente, a causa del Covid, sono stati sospesi, e spero che ora riprendano, tenendo però presente il fatto che non sono uno storico ma un divulgatore, con un target differente. I progetti quindi sono tanti ma, facendo un lavoro che nell'ultimo anno e mezzo mi ha letteralmente travolto, ho dovuto accantonarne alcuni. Spero che, migliorando la situazione, ci sia tempo per riprenderli.
Quello che non farei mai è scrivere un libro, perché non è molto nelle mie corde. Mi piace di più raccontare a voce e credo vi siano altri più bravi di me a scrivere. Essendo un divulgatore, preferisco raccontare i libri degli altri. Facciamo già delle recensioni, per esempio di film, e qualche volta parliamo anche d'attualità. Nell'ultimo periodo, non avendo avuto tempo e modo di seguire diversi temi (per esempio la politica) , ho preferito non trattare molto di attualità per evitare di esprimere opinioni non basate su fatti reali, mancando il necessario approfondimento.

Riguardo ai social network hai qualche preferenza? Ce n'è qualcuno che ritieni più adeguato alla tua attività divulgativa?

Ad essere sincero, non li sfrutto molto, sempre per un problema di tempo. Il canale Youtube, con i suoi video, è ovviamente al centro del progetto; abbiamo appena aperto un podcast su spotify, dove portiamo la parte audio delle "Pillole", e speriamo in futuro di avere qualcosa di dedicato. C'è una pagina Facebook con un gruppo dove si discute di storia, ma la utilizzo poco, così come utilizzo poco Instagram, pur trovando che vi siano progetti storici interessanti che li utilizzano. Mi piacerebbe iniziare a usare tiktok, per raccontare piccoli avvenimenti storici nel tempo massimo di un minuto. Sono sicuro che qualcuno penserà a tiktok come al male assoluto, ma in realtà non è cosi; è vero che la maggior parte delle persone va su quel social per altri motivi, ma del resto neppure su Facebook o su Instagram si va per cercare pagine di storia, eppure vi sono dei progetti interessantissimi. E se 60 secondi possono sembrare pochi per raccontare un grosso avvenimento, sono più che sufficienti a stimolare curiosità, non tanto verso il canale o verso me, ma verso la storia. E quel che mi interessa di più è proprio che a qualcuno, guardando i miei video, scatti la scintilla per andare ad approfondire.

Che tipo di pubblico ti segue? Hai fatto delle statistiche al riguardo?

Secondo le statistiche di youtube e a giudicare da chi mi contatta, il pubblico è molto variegato. C'è una prevalenza maschile, ma non totale. A participare più attivamente, per esempio commentando, sono infatti le donne (tra l'altro una di loro, Ilaria, collabora in modo fisso). Anche dal punto di vista dell'età, le statistiche mostrano una realtà molto varia; ci sono ragazzi minorenni, che utilizzano i miei video per ricerche scolastiche, ventenni, trentenni, quarantenni; alcune persone mi scrivono che i loro genitori hanno combattuto nella seconda guerra mondiale (o addirittura nella prima), da cui deduco che abbiano un'età avanzata. Alcuni di questi guardano i miei video con i nipoti, ed è una cosa molto bella. Ovviamente, essendo i miei video in italiano, la maggior parte di quelli che mi seguono sono italiani. Poi dipende anche dai video, per esempio la mia serie sui Balcani ha attirato persone che, pur vivendo probabilmente in Italia, o avendo contatti di qualche tipo col nostro paese (parlano italiano), sono originari di quei paesi. Si sono messi a commentare, discutere (e anche a litigare) parlando tra vicini dei loro paesi.

Segui altre pagine di divulgazione storica? Quali?

Si, non tantissime perché ho il timore di farmi influenzare leggendo qualcosa e poi raccontandolo allo stesso modo, dimenticandomi magari di citare la fonte.
Ce ne sono tre che seguo, ognuna per un motivo diverso; una è Novalectio, un canale youtube che parla di storia e attualità. I suoi video mi piacciono tantissimo per come sono fatti, li trovo veramente interessanti; poi ci sono due pagine Facebook, con le quali ho anche fatto delle live. Una è famosissima, "Una pillola di storia al giorno", pubblica delle piccole pillole davvero piene di curiosità. Mi piace molto al mattino, quando apro Facebook, trovare e leggere questa pagina; l'altra è una pagina più piccola e specialistica, chiamata "Regogolo Boemetto". Da loro si trovano delle chicche incredibili, approfondimenti davvero ben fatti e mi è capitato di chiedere il permesso per trasformare in "Pillole" qualche loro scritto.

Quali sono le peculiarità del tuo progetto rispetto ad altri?

È difficile identificare delle peculiarità, poiché sotto il termine di "divulgazione storica" vengono incluse una serie di attività diverse. Diciamo che la prima caratteristica di questo progetto è non scendere a compromessi; essendo una mera passione, quando un argomento piace solamente a una parte dei miei utenti, ma io lo trovo interessante, lo pubblico ugualmente. Anche se avrà poche visualizzazioni. Sono convinto che qualcuno interessato ci sarà, anzi trovo molto più interessante raccontare qualcosa di sconosciuto piuttosto che qualcosa di più noto, che farà magari molte visualizzazioni ma darà poco in più. La seconda particolarità è il fatto di essere un progetto comunitario; anche se io ci metto la faccia e sono l'immagine riconoscibile del canale, chiunque può partecipare. Sono felicissimo che sul canale vi siano delle live a cui io non ho partecipato; questo dimostra che siamo una community dove si lavora insieme per divulgare la storia. La maggior parte delle persone segue solo, qualcuno lavora dietro alle quinte e qualcuno anche davanti; penso ad esempio a Giulio, che fa le live e ha già partecipato con me a diversi video. Sebbene non compaia mai, si sente la sua voce, che ormai è riconosciuta. Essere una community è una cosa molto bella; se una persona può stufarsi di partecipare, una community andrà avanti per sempre, e mi piace pensare che sarà così per questo progetto.
La terza caratteristica peculiare infine è che le "Pillole" nascono come una chiacchierata. Io non ho grosse capacità di montaggio video, oltre a non avere il tempo per dedicarmici. Quindi tutto è un po' come se io raccontassi delle storie a degli amici, per esempio aspettando il bus. Oppure fossimo in visita in una città d'arte, ed io raccontassi la storia di quel posto; nei video c'è poco montaggio e poche immagini essenziali, per il resto è la voce che racconta. Mi rendo conto che, sotto certi aspetti, questa sia una perdita, perché vi sono una marea di video più studiati ed elaborati. Tuttavia, se da un lato questo è l'unico modo che ho di portare avanti il progetto, altrimenti lo stesso non esisterebbe, dall'altro l'idea è proprio questa; dare qualcosa che stimoli la fantasia, la curiosità e che accompagni, dando più materiale possibile. Qualcosa che funga da base per poi andare a esplorare.

Grazie a Gioele e a "La Biblioteca di Alessandria" per averci concesso l'intervista, se vi interessa seguire questo progetto vi forniamo di seguito i link:

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