Cosa sta succedendo in Europa?
Il settore delle criptovalute sta ricevendo sempre più attenzione da parte di tutti i governi, vediamo cosa succede in Europa.
Il settore delle criptovalute sta ricevendo sempre più attenzione da parte di tutti i governi; sebbene già dalla fine degli anni '90 ci siano stati tentativi di creare un'economia decentralizzata come DigiCash, B-money o Bit Gold, abbiamo dovuto attendere il 2008 per vedere la nascita di Bitcoin, la criptovaluta che ha dato inizio ad una rivoluzione e ad un intero settore che si è sviluppato a cascata.
Proprio il 15 Settembre 2008 falliva la Lehman Brothers, un disastro preannunciato. I tempi erano maturi? Un mese dopo viene pubblicato il white paper di Bitcoin, in cui si parlava di un sistema peer to peer per trasferire denaro da A a B, senza alcun intermediario.
Oggi possiamo affermare che il misterioso Satoshi sia riuscito nel suo intento: di fatto la sua creatura e tutto il settore che vi si è creato intorno ha cambiato, e sta cambiando, tantissime vite.
Le ultime regolamentazioni in Europa
In questi 11 anni abbiamo assistito a tantissimi cambiamenti nel settore; partendo dall'anarchia delle origini, durante la quale le criptovalute sono state utilizzate anche per scopi illeciti, si è arrivati alla loro progressiva regolamentazione, nonchè al ban messo in atto dai governi più autoritari.
In Europa si sente sempre più spesso parlare della regolamentazione di prodotti e servizi di finanza tecnologica da parte dei principali governi. L'ultima notizia in tal senso arriva dal quotidiano di economia e finanza tedesco Handelsblatt, che scrive:
"A partire dal 2020, le istituzioni finanziarie potranno offrire ai clienti servizi bancari online, [...] insieme a titoli classici come azioni e obbligazioni, nonché criptovalute."
Anche in Svizzera, nell'agosto 2019, le due società elvetiche Seba Crypto AG e Sygnum comunicano di aver ricevuto la licenza dall'organo di regolamentazione FINMA per l'emissione di asset digitali, vale a dire emettere e distribuire nuova moneta digitale.
Sul fronte Francese, l'AMF (autorità di regolamentazione finanziaria) ha rilasciato le linee guida (le potete trovare qui) per l'approvazione di initial coin offering (ICO) e ha quindi approvato la prima società di ICO in Francia, French-ICO, che ha sviluppato una piattaforma per il finanziamento di progetti interamente in cripto valute.
L'AMF spiega che, sebbene le società di ICO siano considerate ancora legali in Francia, soltanto quelle che hanno ricevuto l'approvazione potranno vendere direttamente al pubblico francese.
Le criptovalute di stato
Le regolamentazioni di cui abbiamo parlato si riferiscono alle aziende private che vogliono emettere una propria valuta digitale o creare prodotti finanziari basati sul valore di Bitcoin, come futures, opzioni o swaps. Anche i governi però iniziano manifestare interesse verso il settore, con l'intenzione di emettere delle cripto valute di stato.
Il governatore della banca centrale francese, François Villeroy de Galhau, vuole infatti mettere a punto una Task Force interamente dedicata allo studio di una valuta digitale, opponendosi a Libra, perché considera troppo rischioso mettere nelle mani di una singola entità con una base di più di 2 miliardi di utenti questo tipo di potere economico.
Non ci resta quindi che monitorare l'evoluzione del settore, cercando di capire meglio quale futuro ci aspetterà dal 2020 in avanti.