Cosa sono le fake news? Quanto sono importanti e pericolose per il lavoro di ricerca dello storico? Come scoprire una fake news? Alcuni consigli pratici tratti da una lezione di Roberto Marmo, autore de ilCibernetico, nell’ambito del seminario permanente "La storia alla prova. Social web e nuove prospettive disciplinari" organizzato dal Dott. Michele Lacriola presso il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena.
L'immagine di copertina è stata generata da ChatGPT con il prompt “crea l'immagine di uno studioso di storia che analizza una fake news con scetticismo”
L'immagine successiva illustra la locandina dell'evento formativo.
Cosa sono le fake news?
Le fake news sono notizie false o ingannevoli create deliberatamente per diffondere disinformazione o per confondere il pubblico. Queste notizie possono assumere la forma di articoli, video, immagini o altre forme di comunicazione che appaiono come se fossero autentiche e verificabili, ma che in realtà contengono informazioni inventate, distorte o manipolate.
Lo scopo delle fake news può variare, includendo motivazioni politiche, economiche, ideologiche o semplicemente il desiderio di attrarre clic e visualizzazioni per profitto.
Quanto è facile creare una fake news?
Le moderne tecnologie dell’intelligenza artificiale generativa, descritte nella relativa pagina su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_artificiale_generativa, permettono di creare in pochi minuti una fake news grazie alla:
- identificazione del contenuto che potrebbe attirare l'attenzione del pubblico, basato su eventi attuali, personaggi pubblici o temi controversi
- generazione di testo e immagini, in maniera simile a quello scritto da un essere umano e in grado di trasmettere un forte senso di autenticità
- diffusione amplificata sui social media tramite bot che postano e condividono il contenuto su varie piattaforme.
Quanto sono pericolose le fake news?
Le fake news rappresentano una minaccia alla qualità dell'informazione e possono avere effetti dannosi sulla società, influenzando opinioni pubbliche, decisioni elettorali e la fiducia nelle istituzioni.
In particolare, le fake news rappresentano un pericolo significativo per lo studioso di storia per diversi motivi:
1. distorsione della verità storica, creazione di una falsa percezione del passato che potrebbe essere adottate come verità, complicando il lavoro di ricerca e di insegnamento degli storici;
2. difficoltà nella verifica delle fonti con cui ricostruire eventi e contesti, rendendo difficile discernere ciò che è veritiero da ciò che è inventato, aumentando il carico di lavoro per la critica delle fonti;
3. influenza sull'opinione pubblica, si può alterare la comprensione comune di eventi storici cruciali, influenzando politiche, atteggiamenti e decisioni future.
4. erosione della fiducia nelle istituzioni accademiche e nei ricercatori nella loro capacità di ricostruire il passato.
Contromisure dell’analisi storica
Gli storici, così come altri ricercatori, possono adottare pratiche rigorose per identificare e contrastare le fake news, come queste:
1. valutazione rispettabile e ben conosciuta della fonte, confronto con altre fonti autorevoli;
2. verifica dell’identità dell’autore, la sua reputazione affidabile e riconosciuta nel campo;
3. controllo di documenti originali, rapporti, interviste, fotografie o video che supportino le affermazioni fatte nella notizia;
4. verificare se le testimonianze sono corroborate da altre fonti indipendenti;
5. analisi critica del contenuto per coerenza, logicità, stile, toni sensazionalistici o emotivi per attirare l'attenzione;
6. analisi del contesto storico, verificare se la notizia si inserisce correttamente nel periodo storico o se ci sono discrepanze temporali;
7. analisi del contesto culturale e sociale, valutare se il contenuto è coerente con il contesto culturale e sociale del periodo storico in questione.
Contromisure dell'informatica per gli studiosi di storia
Per evitare una fake news lo studioso di storia deve assicurare che le proprie metodologie e fonti siano chiaramente comunicate e accessibili. La collaborazione interdisciplinare con esperti di informatica gli permetti di sviluppare strumenti avanzati di rilevamento
Per quanto riguarda un’immagine, i principali segnali di fotomontaggio sono: incoerenza di luci e ombre, presenza di tagli rettilinei con andamento non naturale, oggetti non appartenenti all’epoca della creazione, dimensioni fuori contesto rispetto ad altri oggetti, oggetti uguali ripetuti in varie posizioni.
L’analisi dei metadati EXIF serve per tentare di conoscere la macchina fotografica con cui è stata scattata.
Cercare l’immagine su TinEye permette di capire dove è nata e come si è diffusa. Alcuni frequenti errori nelle immagini generate con intelligenza artificiale riguarda la formazione delle dita nelle mani, perché esistono molte combinazioni delle dita da mettere in relazione con gli oggetti afferrati.
Servizi online come AI-image-detector e AIornot possono dare tracce sulla fonte non umana dell’immagine, anche se alcune volte sono poco efficaci.
Per sapere chi ha creato un sito web si può tentare di cercarlo sul servizio WhoIs che potrebbe non dare risultati completi per motivi di privacy.
Un testo creato da ChatGPT potrebbe contenere errori nell’uso delle lettere maiuscole, preposizioni articolate, pronomi. Può contenere spesso parole come: tuttavia, infine, in sintesi. Inoltre, le frasi non sono lunghe e non sono molto articolate. Servizi web come Originality cercano di fornire tracce sulla natura umana della scrittura.
L’articolo “ChatGPT to Help Identify Fake News” esamina l’efficacia di prompt in ChatGPT per identificare testi falsi. Anche l’articolo “Using ChatGPT to Fight Misinformation” fornisce qualche prompt da sperimentare per identificare il falso.
Conclusione
Questo articolo serve solo a scopo educativo per capire come le fake news possono essere create e per sottolineare l'importanza di sviluppare tecniche e strategie per identificarle e contrastarle. La diffusione della disinformazione è una minaccia reale, mina la veridicità e l'integrità della ricerca storica e la consapevolezza dei suoi meccanismi è il primo passo per combatterla efficacemente. Combatterle richiede la promozione dell'alfabetizzazione informatica, la puntuale verifica delle fonti storica, la difesa dell'integrità accademica.
L’intelligenza generativa permette di creare anche video, da analizzare al rallentatore per trovare errori in: incrocio dei piedi, fluidità dei capelli, piccoli movimenti delle guance e della fronte, analisi della pupilla e della chiusura degli occhi, luci e ombre incoerenti, dimensioni e posizioni degli oggetti, relazioni di causa ed effetto nelle azioni svolte dagli oggetti.
Bibliografia
Francesco Santoianni, Fake news guida per smascherarle, LAntiDiplomatico, 2020.
Gabriela Jacomella, Il vero e il falso, Feltrinelli, 2017.
Noboru Babaguchi, Frontiers in fake media generation, Springer, 2022.
Siti web con analisi, ricostruzioni e casi da studiare:
https://www.snopes.com/
https://attivissimo.blogspot.com/
https://www.bufale.net/ https://www.butac.it/
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