Una lavatrice per Ethereum? La soluzione privacy che fa discutere
Riciclaggio di criptovalute o tutela della privacy? Lo smart contract che ha fatto discutere...
Abbiamo spiegato, in un articolo precedente, la facilità con cui oggi è possibile creare una criptovaluta nella sua versione più semplice, su rete Ethereum.
E proprio di Ethereum parleremo in questo articolo.
Ethereum (ETH) è una blockchain completa che permette lo scambio di valore, la creazione di smart contract e l'esecuzione di programmi in modo decentralizzato grazie al pagamento di commissioni.
Tutte queste funzionalità vengono offerte a discapito della privacy degli utilizzatori; ogni transazione infatti, seppur criptata, è visible a tutti tramite strumenti detti Explorer ed è possibile risalire agli scambi di ethereum effettuati tra due soggetti.
La grande programmabilità offerta dalla rete ha reso però possibile la creazione di uno smart contract che permette di "lavare" Ethereum, in modo da far perdere la tracciabilità delle transazioni.
Il concetto di base utilizzato si chiama Mixer. Per fare un esempio pratico del suo funzionamento, poniamo che Alice voglia inviare 100 euro a Bob senza che quest'ultimo conosca il suo indirizzo e che nessun altro sia in grado di capire a chi ella abbia inviato il denaro. Qui entra in gioco Pippo (il Mixer), il cui mestiere è quello di accettare solo banconote di un determinato taglio (50€ e 100€) e consegnarle solo a chi conosce una certa parola d'ordine.
Alice invia quindi due pezzi da 50€ a Pippo, il quale le consegna una password; dopodiché avvisa Bob di aver effettuato la transazione, comunicandogli la password per ritirare i fondi. Bob va da Pippo e, utilizzando la password, riceve in cambio i 100 euro in tagli casuali (potrebbe ricevere un pezzo da 100€ o due da 50€).
Cosa impedisce quindi il tracciamento? Pippo non riceve solo le banconote di Alice, ma anche quelle di tante altre persone. Diventa quindi impossibile stabilire con esattezza chi ha inviato un determinato importo e a chi, rendendo vano il tracciamento degli scambi.
Questo servizio è già realtà sulla rete Ethereum e si chiama Tornado Cash.
Acquisì molta popolarità quando il Ministero del lavoro russo ordinò lo smaltimento di valute digitali da parte di alcune categorie di persone, nell'ambito della lotta alla corruzione (qui il documento originale).
Se è vero che Tornado Cash può essere utilizzato semplicemente per garantire la privacy, è altrettanto vero che può diventare uno strumento utile a far perdere le proprie tracce quando si possiedono illegalmente criptovalute, oppure quando si commettono truffe o furti.
Secondo me, il prodotto resta un'ottima soluzione che tutela la privacy degli utenti Ethereum ma, come ogni tecnologia, la differenza la fa sempre il tipo di uso che se ne fa.
Concludo lasciando ai più avventurosi e a chi vuole studiare nel dettaglio questa tecnologia il white paper di Tornado Cash.