Al giorno d’oggi si sà, i videogame sono diventati una delle forme d’arte più sviluppate e apprezzate, sia dai giovani che dai più grandi. Ormai ci sono sempre più fiere, tornei ed eventi vari che gravitano attorno al mondo del gaming, oltre che veri e propri lavori basati sui videogiochi. Anche alcuni dei colossi di internet, quali Youtube o Google, stanno dando sempre più spazio a questa realtà per via del suo rapido sviluppo e successo nel mondo.
Ma perchè non fare un salto nel tempo per vedere come tutto ebbe inizio?
Naturalmente, per evitare di essere stucchevoli, non racconteremo ogni dettaglio ma ci limiteremo ai momenti più salienti, che hanno portato ad un reale cambiamento in ambito videoludico. Per i più curiosi lascerò i link di wikipedia per approfondire alcuni argomenti.
Il primo "gioco elettronico" risale al 1947; esso si basava su delle valvole termoelettriche che simulavano il lancio di un missile verso il bersaglio. Non esistendo ancora il concetto di grafica, all'altezza dei bersagli, venivano messe delle etichette su pellicola trasparente. Da lì a poco comparvero altri importanti giochi interattivi come OXO (1952), conosciuto anche come Tris, che voleva dimostrare l’interazione tra uomo e macchina e, qualche anno dopo, il famoso Tennis for Two (1958), simulazione di un campo da tennis, rimasto in mostra al Brookhaven National Laboratory di New York. Questi videogame erano stati realizzati per lo più a scopo dimostrativo, e non ne era stata prevista la vendita su larga scala al pubblico.
A cavallo degli anni ‘60 le cose iniziarono a cambiare: nel 1961 infatti alcuni studenti del MIT programmarono un gioco chiamato Spacewar! su un nuovo computer dell’epoca. Il gioco simulava una battaglia spaziale tra due astronavi capaci di lanciare missili, con tanto di corpi celesti come ulteriore elemento di disturbo. Il gioco fu presto incluso in tutti i nuovi pc, divenendo così il primo della storia ad essere largamente distribuito. Nel 1966 venne ideato il primo videogioco che poteva usufruire di un normale tv come periferica video; negli anni subito successivi vennero realizzati diversi altri giochi da collegare al televisore, che culmineranno poi nello sviluppo della Brown Box, la prima console della storia. La Brown Box verrà conosciuta e commercializzata col nome di Magnavox Odissey (anche se il suo rilascio sul mercato arriverà solo nel 1972). Verso la fine di questo decennio, esattamente nel 1969, venne ideato Unix; la nascita di questo sistema operativo si deve alla realizzazione di un videogame chiamato Space Travel. Uno degli sviluppatori, Ken Thompson, dichiarò che il gioco inizialmente era stato sviluppato per girare su Multics (sistema operativo del 1964), ma che a causa della sua scarsa fruibilità non lo soddisfaceva a pieno. Decise così di convertirlo per un pc della serie PDP-7, utilizzando il codice assembly per realizzare parte del codice sorgente. Quest’ultimo fu quindi utilizzato come base per la realizzazione di UNIX, probabilmente l’unico caso di sistema operativo che nasce dal codice di un gioco e non viceversa.
Negli anni ‘70 abbiamo la nascita ufficiale della prima generazione di console, col rilascio sul mercato del Magnavox Odissey nel maggio del 1972, seguito tre mesi più tardi dalla prima versione dell'ATARI. Il primo gioco ad essere sviluppato per quest’ultimo fu PONG (1972), simulatore del gioco del ping pong; ATARI ne vendette quasi 20.000 cabinati. Successivamente, molti altri produttori di videogames seguirono la sua stessa strada, dando vita così all'era dei cabinati arcade. Con la diffusione dei videogames non tardarono ad arrivare anche i primi problemi con l’opinione pubblica: nel 1976 il gioco Death Race fece infatti parlare di sè per il gameplay violento. La critica verso questo aspetto dei videogames si riproporrà anche per altri titoli (ricordiamo, decenni più tardi, il caso di Carmageddon). Nel 1978 Taito con Space Invaders e ancora ATARI con Asteroids diedero inizio all'età dell’oro per il mondo dei videogames, che nel ‘79/80 finalmente approdano sugli schermi a colori (uno tra i primi giochi a colori fu il famoso Pac-Man).
Gli anni ‘80 segnano un traguardo davvero importante per l’industria videoludica: nascono sempre più tipologie di videogames, tra cui gli sparatutto (Battlezone 1980) e i simulatori di guida (Pole Position 1982). Neanche un improvviso crollo delle vendite di videogames (1983) riuscì a fermare la crescita di questa tecnologia; il mondo dei personal computer non resta indifferente, e molti videogames vengono resi disponibili per le nuove piattaforme informatiche di quegli anni: il Commodor 64, l'Amiga e i primi pc IBM. Sempre in quel decennio appaiono le console di terza generazione, con una vasta gamma di videogames a disposizione: il Nintendo Entertainment System (NES), col famosissimo Super Mario Bros (1985), contrapposto al Sega Master System, con il suo gioco più venduto Alex Kidd (1986).
Negli anni ‘90 queste console si evolvono nella quarta generazione, basata su sistemi a 16bit come il Sega Mega Drive ed il Super Nintendo. In questo decennio vedono la luce anche le prime console portatili, quali Game Boy e GameGear. Tra i titoli più apprezzati di quegli anni possiamo citare Dragon Quest e Zelda, che ancora oggi vantano milioni di appassionati. L’evoluzione tecnologica prosegue sempre più veloce, portando alla quinta generazione a metà degli anni 90, con la Playstation di Sony ed il Nintendo64, mentre già alla fine del decennio ci ritroveremo alla sesta generazione. Il colosso informatico Microsoft si lanciò nel mercato videoludico con la sua nuova console XBOX, per rivaleggiare con Playstation 2 e Nintendo Gamecube. Queste console avevano la possibilità di connettersi in rete tramite cavo lan ma non disponevano di funzioni per il multiplayer. Più che altro la connessione serviva per gli aggiornamenti di sistema e per navigare sul web, anche se meno efficacemente rispetto ai pc dell'epoca.
La settima generazione arrivò durante la seconda metà degli anni 2000. I leader del mercato restano gli stessi: Nintendo, con Nintendo DS e Nintendo WII (prima console ad utilizzare dei sensori di movimento invece del solito pad); Sony, con Playstation 3 e PSP (prima volta di Sony sul mercato delle console portatili) e Microsoft con XBOX 360. Questa è probabilmente la generazione dove la rivalità tra Playstation e XBOX comincia ad essere più accesa. Finalmente si vedono delle funzioni per il multiplayer e servizi in abbonamento che avvicinano le console sempre più ai pc.
L’ottava generazione di console (2013) è quella attuale, ed è anche quella che ha portato maggiori cambiamenti nel modo di intendere i videogames. Le console che la fanno da padrone sono Playstation 4 e XBOX ONE. Ognuna delle due console ha dei punti di forza che l’altra non possiede:
- Microsoft ha reso possibile la retrocompatibilità dei giochi XBOX360 e XBOX (cosa molto apprezzata dai fan ovviamente);
- Sony, invece, ha puntato ad esclusive di maggior spessore (abbandonando la retrocompatibilità sperimentata con i primi modelli di PS3) e alla realtà virtuale attraverso PlayStation VR (commercializzato nel 2016).
Le copie digitali dei giochi sono sempre più frequenti e, grazie ai servizi in abbonamento delle rispettive console, è possibile scaricare “gratuitamente” ogni mese dei videogame (più o meno famosi); in tal modo, anche a chi non acquista spesso nuovi titoli può provarne di nuovi. Negli ultimi tempi si sono evoluti anche i servizi di streaming: rispettivamente, GamePass per XBOX ONE e PSNOW con Playstation 4. Questi servizi permettono di accedere e giocare ad un parco titoli vario senza aver bisogno di acquistare o scaricare nulla; col pagamento di un canone mensile è possibile giocare a tutto quello che è presente nel catalogo.
Solo nel 2016 viene presentata Nintendo Switch, primo esempio di console ibrida capace di passare da portatile a casalinga e viceversa; per questa console vi sono stati numerosi porting di videogame, più o meno recenti, nati per altre piattaforme. A livello di potenza la Switch è inferiore rispetto ai due principali competitor Sony e Microsoft, ma Nintendo è riuscita comunque a farsi strada in questo mercato grazie alla versatilità del suo prodotto.
Naturalmente si è ancora ben lontani da tutto quello che è il mondo del gaming su pc che, a parte le prime generazioni, è sempre stato nettamente avanti a livello di qualità. Per quanto riguarda le esclusive console/pc siamo a pari merito in quanto esistono tanti titoli che girano solo su console ma anche viceversa (giochi dello stile di Age of Empire si prestano molto di più ad essere giocati con mouse e tastiera).
Adesso, all’inizio di un nuovo decennio, la nona generazione è sempre più vicina, con le appena annunciate Playstation 5 e Xbox Series X. Viene lecito chiedersi quali saranno le novità che queste console porteranno nel mondo videoludico, per cercare di accaparrarsi la fetta di mercato più grande. Scompariranno per sempre le copie fisiche dei veri giochi? La realtà virtuale sarà integrata già nelle versioni base delle console? E che impatto avrà? Quale sarà la prossima mossa di Nintendo per cercare di restare al passo?
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