Si sente spesso affermare che la storia sia una materia ignorata dalla maggior parte delle persone. Eppure, da qualche tempo, assistiamo a un fenomeno degno di nota: proprio la storia è diventata uno dei principali argomenti di divulgazione in rete. Esistono numerosi gruppi, attivi sui social network, che diffondono informazioni relative a personaggi o eventi storici a una nutrita schiera di follower. E non si parla solo di storia contemporanea, che ci tocca più o meno da vicino; vi sono pure gruppi che trattano esclusivamente di storia antica o medievale, le cui conoscenze, è risaputo, finiscono nel dimenticatoio al termine della scuola dell’obbligo.
Ognuno di questi gruppi adotta un proprio stile e tende a concentrarsi su precisi aspetti degli eventi trattati. Per esempio, alcuni danno maggior risalto alla storia militare, ricercando informazioni sulle forze in campo e gli equipaggiamenti utilizzati nel corso di questa o quella battaglia; altri si concentrano invece sui retroscena, parlando della vita privata dei personaggi e facendo riflettere il pubblico sui motivi che li hanno portati a prendere certe decisioni.
Il Cibernetico, nel tentativo di raccontare i cambiamenti in atto nell’epoca in cui viviamo, non poteva certo ignorare il fenomeno della divulgazione storica in rete. Vorremmo però farla raccontare direttamente da chi se ne occupa, tramite delle interviste gentilmente rilasciate da alcuni portali italiani di storia. Per cominciare, faremo la conoscenza di "Amanti della Storia", un progetto attivo già da diverso tempo.
Come nasce “Amanti della Storia”? Vi siete ispirati a qualche progetto già esistente?
Il progetto nasce ormai più di 6/7 anni fa, con l’obiettivo di parlare di storia e cultura in genere all’interno dei social network. Possiamo dire di essere stati una delle prime pagine a parlare di questi temi su Facebook. Poi negli anni il formato è cambiato e ora siamo attivi principalmente su Instagram.
Parlateci un po’ di voi.
Il nostro gruppo è formato da diverse anime, se così si possono definire. Molti di noi sono studenti universitari, che hanno scoperto nel tempo di avere la passione per la scrittura e la divulgazione storica. Altri ormai lavorano da tempo all’interno del mondo della cultura. Riceviamo costantemente richieste di collaborazione ed è sempre bello conoscere nuove persone che condividono la tua stessa passione.
Nel pubblicare i vostri articoli, seguite qualche tipo di filo conduttore?
Il nostro filo conduttore è la ricerca costante di contenuti di qualità, che secondo noi è l’unico modo per avere visibilità all’interno della comunicazione social. Per questo motivo siamo molto attenti alle ricorrenze quotidiane e dei grandi eventi, ma ultimamente stiamo approfondendo temi più specifici e monitorando le nuove uscite sul mercato editoriale.
In che modo vi dividete il lavoro?
Generalmente programmiamo mensilmente i contenuti da pubblicare, sulla base anche degli impegni lavorativi di tutti noi. In caso di interessi particolari, relativi a esami universitari appena svolti o libri appena letti, diamo anche la possibilità per un minimo di improvvisazione.
Relativamente ai social network, avete delle preferenze? Ce n’è qualcuno che ritenete più adeguato alla vostra attività divulgativa?
Come dicevamo, siamo nati su Facebook. Poi per una serie di problematiche (un nostro contenuto è stato segnalato e la nostra pagina è stata chiusa, il che ci ha fatto perdere una fan base di oltre 200.000 persone), abbiamo deciso di abbandonare quel social network e di spostarci su Instagram. Piano piano stiamo crescendo su TikTok. Secondo noi, Instagram è il social ideale per questo genere di comunicazione, sia per ciò che riguarda il pubblico (giovane, principalmente) che per la possibilità di “inventarsi” giochi, storie, quiz e molti altri modi per accrescere l’engagement.
Che tipo di pubblico vi segue? Avete svolto delle statistiche al riguardo?
È sempre bello scoprire che i giovani sono molto presenti sulla nostra community. Nonostante questo, il nostro pubblico è molto diversificato, sia per ciò che riguarda l’età che per la localizzazione geografica. Incredibilmente abbiamo una buona percentuale di follower che ci segue dal Brasile!
Seguite altri siti di divulgazione storica?
Le nostre fonti principali sono il sito della Treccani e l’Enciclopedia Britannica. Per quanto riguarda le altre pagine Instagram, le migliori – a nostro modo di vedere – sono Feudalesimo e Libertà e RaiStoria.
Quali caratteristiche ritenete siano peculiari del vostro progetto rispetto ad altri siti di divulgazione?
Sicuramente l’originalità dei contenuti. A noi piace molto spaziare tra vari generi, mischiando i post seri di approfondimento con i meme, per esempio, che possono strappare una risata ma mantengono sempre una sfumatura divulgativa.
Ringraziamo gli amici di "Amanti della Storia" per averci rilasciato quest’intervista. Vi ricordiamo che potete seguire il loro lavoro su Instagram, Facebook (gruppo di discussione) o Tiktok
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