Correva l'anno 2017 e tutti sembravano pazzi per le criptovalute; ed i ragazzi di Filecoin raccolsero 200 milioni di dollari in mezz'ora tramite una ICO (Initial coin offering) per finanziare il loro progetto.
Nel 2015 Protocol Labs insieme a Juan Benet (Fondatore e CEO) pubblicò un nuovo protocollo internet, l'IPFS (InterPlanetary File System); un file system è comunemente quel sistema che scegliamo al momento di formattare un disco o una chiavetta USB, ma questo era interplanetario! Con questo termine i suoi creatori volevano intendere che era decentralizzato e distribuito nel mondo.
Questo protocollo può essere equiparato al sistema utilizzato da BitTorrent per lo scambio files, con la differenza che l'IPFS di Protocol Labs è un'immensa rete globale di nodi che servono tutti alla ricezione e distribuzione di files in maniera totalmente decentralizzata e non censurabile da alcun governo.
L'IPFS è stato usato per archiviare un'intera "istanza" di Wikipedia, rendendola così accessibile (e non modificabile) anche nei paesi che ne bloccano l'accesso.
Dagli stessi ideatori di IPFS è nato Filecoin, un progetto open-source per la condivisione di dati, una criptovaluta ed un sistema di pagamento digitale (al 14 Ottobre 2020 valutato circa 33$ al pezzo) basato proprio sul protocollo IPFS. A muovere l'intero sistema è una blockchain che si occupa della gestione della criptovaluta, fungendo da sistema di stoccaggio digitale e recupero di dati.
Passati 3 anni dal finanziamento, dopo un lungo periodo di sviluppo e test, il 15 Ottobre 2020 Filecoin vedrà la luce in forma stabile. Ciò significa che potremo usufruire tutti di questo sistema di memorizzazione dati, potendo anche diventare noi stessi un nodo se vorremo condividere una parte dei nostri dischi, dietro il compenso di questa criptovaluta; più spazio offriamo alla rete e più valuta Filecoin guadagneremo.
Oltre agli aspetti economici, che nel mondo delle criptovalute spesso la fanno da padrone, si può pensare a Filecoin come alla memoria del mondo. Immaginate di poter memorizzare tutta la conoscenza globale in una rete indistruttibile e non censurabile.
I risvolti in questo tipo di software sono molteplici e solo il futuro potrà dirci come verrà utilizzato. Come tutti i prodotti decentralizzati ne verranno fatti usi benevoli, come ad esempio immagazzinare tutta la nostra conoscenza, o malevoli, per immagazzinare e scambiare contenuti illegali.
Riprenderemo questo argomento in futuro per trarre delle conclusioni, valutando tutti gli aspetti legati alla privacy e come verrà gestita la rete dal punto di vista legale, ipotizzando un utilizzo malevolo del protocollo in cui un nodo si trovasse a dover giustificare la presenza di contenuti illegali di fronte a un giudice.
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